L'imperatrice delle Cortigiane

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Imperia: l'imperatrice delle Cortigiane
Visto l'erorme successo che il nostro post su Veronica Franco ha riscosso, oggi abbiamo deciso di parlarvi di un'altra cortigiana italiana che assurge agli onori della storia, forse un po' meno conosciuta ai più rispetto a Veronica ma sicuramente non meno importante e affascinante. Anzi, il suo nome riesce simultaneamente ad evocare e relegare nell'ombra quelli delle più celebri etere dell'antichità: Imperia.
Lucrezia, questo era il suo vero nome, era nata a Roma sul finire del 1400; poco si sa della sua infanzia, della prima giovinezza e degli inizi della carriera di Lucrezia. Pare che un ruolo importante l'abbia svolto la madre Diana Cognati, che non è rimasta estranea al suo lancio nella carriera di cortigiana. Certo è che la giovane non ha mai partecipato alle famose serate dei Borgia, poichè i poeti, alcuni dei quali le hanno poi dedicato epigrammi assai elogiativi, l'avrebbero sicuramente notata. Lucrezia conoscerà la gloria sotto il pontificato di Giulio II: prova ne è il prestigioso nome di Imperia che intorno al 1506 relega nell'ombra il suo nome di battesimo. Un poeta l'accusò di essersi scelta questo nome per eccesso di orgoglio, ma probabilmente le fu suggerito, se non dato esplicitamente, dalla coorte di banchieri, gentiluomini, umanisti e artisti che quotidianamente si stringevano intorno a lei.
Si dice che abbia fatto da modella a Raffaello per un ritratto di Venere, ma non vi sono prove sicure; restano comunque le molteplici testimonianze lasciate dagli umanisti sull'adorazione che provavano per la diva.
Ma a dispetto della venerazione di cui è oggetto e dell'impero che le viene da ogni dove riconosciuto, la Divina non è felice: nell'agosto del 1512 ingerisce una dose di veleno che, nonostante tutti i tentativi dei migliori medici inviati al suo capezzale, si rivelerà fatale. Qualunque sia la causa dell'insano gesto, le condizioni in cui Imperia muore sono una testimonianza assai eloquente e definitiva del prestigio di cui godeva: infatti, nonostante il suo gesto, papa Giulio II le accorda la sua benedizione e l'assoluzione da tutti i peccati commessi e Agostino Chigi le fece erigere un monumento.
Come in vita, anche dopo morta l'imperatrice delle cortigiane non troverà l'eguale in tutta Roma. Molte novelline si faranno chiamare Imperia, ma senza riuscire a tramandare di lei altro che il nome. Fu tuttavia presa ad esempio, tanto è vero che alcune cortigiane di altissima classe si preoccuperanno di coltivare con successo, seguendo il suo esempio, l'onestà e le belle lettere.
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